Certo è che se non fosse stato per l'MTC, io quando ve li avrei fatti vedere i miei fegatellini??? Probabilmente mai.....
...e se non fosse stato per una pronta risposta alla mia domanda d'iscrizione dell'ultimo momento quando vi avrei potuto raccontare come li faceva mia nonna??? forse mai...
Ma invece, c'è l'MTC, c'è pure una pronta risposta e c'è soprattutto la voglia di mettersi in gioco e di buttarsi in una nuova avventura!
Questo è l'inizio di una sfida, con bravissime food blogger, ma soprattutto con me stessa e con quel lato del mio carattere poco costante....molto poco constante che spesso mi infastidisce e che ho voglia di contrastare. Inizio dalle piccole cose e da un buono proposito fatto a inizio anno: inscriversi all' MTChallenge.
Eccomi qui a presentare un piatto che di tradizione ne ha da vendere, almeno nella mia famiglia, ma sono sicura in tutta la mia zona.
Mio nonno, da buon contadino, allevava maiali, quelli che mangiavano ghiande e niente mangimi, che vivevano all'aria aperta e non erano stressati da allevamenti intensivi e a dicembre, uno di quei bei maialini finiva trasformato in prosciutti e salami.
Starei qui fino a domani a raccontarvi del buon odore di spezie che si respirava in cucina mentre mio nonno con coltelli affilati e abili mani tagliava rosei pezzi di carne, legava salsicce, condiva la soprassata.
Nel pomeriggio, poi quando la parte grossa e faticosa del lavoro era finita, io mia mamma e mia nonna ci dedicavamo ai fegatelli e facevamo così.....
...e se non fosse stato per una pronta risposta alla mia domanda d'iscrizione dell'ultimo momento quando vi avrei potuto raccontare come li faceva mia nonna??? forse mai...
Ma invece, c'è l'MTC, c'è pure una pronta risposta e c'è soprattutto la voglia di mettersi in gioco e di buttarsi in una nuova avventura!
Questo è l'inizio di una sfida, con bravissime food blogger, ma soprattutto con me stessa e con quel lato del mio carattere poco costante....molto poco constante che spesso mi infastidisce e che ho voglia di contrastare. Inizio dalle piccole cose e da un buono proposito fatto a inizio anno: inscriversi all' MTChallenge.
Eccomi qui a presentare un piatto che di tradizione ne ha da vendere, almeno nella mia famiglia, ma sono sicura in tutta la mia zona.
Mio nonno, da buon contadino, allevava maiali, quelli che mangiavano ghiande e niente mangimi, che vivevano all'aria aperta e non erano stressati da allevamenti intensivi e a dicembre, uno di quei bei maialini finiva trasformato in prosciutti e salami.
Starei qui fino a domani a raccontarvi del buon odore di spezie che si respirava in cucina mentre mio nonno con coltelli affilati e abili mani tagliava rosei pezzi di carne, legava salsicce, condiva la soprassata.
Nel pomeriggio, poi quando la parte grossa e faticosa del lavoro era finita, io mia mamma e mia nonna ci dedicavamo ai fegatelli e facevamo così.....
Ingredienti:
1 fegato di maiale
rete di maiale
abbondante grasso di maiale per lo strutto
foglie di alloro
fiore di finocchio selvatico
sale
pepe
Mettete la rete a bagno in acqua tiepida per evitare che si rompa.
Tagliate il fegato di maiale a pezzetti, non molto grandi, circa 4 o cm e possibilmente tutti delle stesse dimensioni per una cottura più omogenea.
Preparate il condimenti in una ciotola con sale, pepe e finocchio.
Passate ogni fegatello del condimento, molto delicatamente senza pressarlo e poi avvolgetelo in un pezzetto di rete e fermatelo con uno stecchino.
Quando avrete avvolto tutti i pezzetti di fegato, fate sciogliere il grasso di maiale a fuoco dolce.
Nel frattempo mettete i fegatelli in un tegame (meglio se di coccio).
Quando il grasso si sarà sciolto completamente versatelo sopra i fegatelli, aggiungete qualche foglia di alloro e fate cuocere per 10/15 minuti.
Il procedimento non è difficile, ma fate attenzione alla cottura che deve essere dolce e piuttosto breve, altrimenti la consistenza del fegatello cambierà e da morbido diventerà duro.
I fegatelli si conservano per molto giorni chiusi ermeticamente in una caraffa di vetro coperto dal grasso della cottura, che raffreddandosi diventerà solito e bianco: lo strutto.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n. 38 dell'MTChallenge: il Quinto Quarto